SANTI ANTIOFIDICI
COCULLO
dal capitolo 2
Il controllo dei serpenti è esercitato da numerosi santi (sant'Egidio, San Domenico). Nella processione di Cocullo la specie utilizzata per avvolgere la statua del santo è il cervone (Elaphe quatuorlineata), uno dei serpenti che può raggiungere le maggiori dimensioni in Europa. Biacchi e saettoni vengono solo mostrati al pubblico. Queste specie sono le stesse usate nel sistema rituale di cura della Grotta dei serpenti
DANZA DEI SERPENTI
HOPI
dall'Introduzione
Il drago-serpente, benefattore, è collegato al fulmine, alla pioggia, all'arcobaleno. A fine Ottocento, nella Comunità Hopi (sud ovest degli Stati Uniti) è viva la tradizione della danza del serpente, documentata nei racconti di Aby Warburg e David H. Lawrence
ESCULAPIO
INCUBATIO
dal capitolo 3
L’elemento principale delle terapie che si svolgevano nella Grotta dei serpenti nel Seicento è il pernottamento al suo interno del malato, che si stendeva al suolo nudo e sotto l’effetto degli oppiacei. Tale elemento somiglia molto all’incubatio della mitologia greco-romana, che avveniva negli ipnosari, luoghi del sonno e della cura situati all’interno dei santuari dedicati alla divinità greca Asklepion (per i romani Aesculapius, figlio di Apollo), venerato per le cure che dispensava e per le guarigioni delle malattie del corpo
AMMANSITA
LA BESTIA
dall'Introduzione
Dall’animale totemico, ‘buono’, che dispensa cure, si svilupperà una sua trasformazione di segno opposto, completamente negativo, nella figura del serpente-drago, l’antagonista con cui l’eroe dovrà lottare, per riparare il danno iniziale e concludere felicemente la sequenza narrativa della fiaba. In numerose leggende - san Giorgio, Santa Marta - il drago viene ammansito e portato nel paese da una fanciulla (metafora della vittoria sul paganesimo). Con il cristianesimo il drago-serpente sarà infatti visto unicamente quale animale malefico, simbolo del demonio
​